Quattro chiacchere con Wrong Maess, per una musica elettronica che non ti aspetti.

Con questa breve chiaccherata con i Wrong Maess apriamo il percorso con Techno Intellettuale e la sua selezione di contenuti!
Il nostro Intellettuale ci fa conoscere, attraverso un veloce botta e risposta, quattro artisti che unendo talento, estro, capacità tecniche ed un pizzico di pazzia stanno facendo dei bei passi avanti in una città dinamica e difficile come Milano.

Buona lettura!

Sentire Wrong Maess non significa solo calarsi in un sound universe sinistro e ricco di colpi di scena ma anche respirare l’affiatamento di un gruppo numeroso come il vostro. Insomma 4 menti sono tante. Quali sono state le maggiori difficoltà che avete riscontrato prima di consolidare l’attuale formazione con i conseguenti ruoli?

Vero in assoluto. 4 menti sono tante, a maggior ragione se hanno un’idea molto diversa rispetto alla musica che deve venir fuori dal gruppo. Ancora più difficile se tale progetto parte dalla mente di due sole persone (Alessandro Murtas e Alessandro Paolone) che iniziano a buttar giù tracce secondo la loro idea di musica, già di per sé particolare, e in momenti diversi si aggiungono un fanatico dei ritmi storti e sincopati (Luca Zanetti) ed un chitarrista decisamente “duro” e “ psichedelico” (Enrico Colombo).  In compenso, dopo un LUNGO periodo di assestamento, le nostre differenze rimangono, ma si sono reimpastate in un equilibrio di suoni che funziona…tra una bestemmia e l’altra.

Sempre rimanendo in tema ruoli, ci è parso di vedere che durante i concerti ci sono certi elementi del gruppo fissi e altri che spesso si scambiano la postazione. Quali sono quelli fissi e quelli che si scambiano? che impatto ha sul vostro suono e sul live questa peculiarità?

Il gruppo si è avvicinato al mondo delle macchine con l’approccio del “live set”, ovvero l’esecuzione dal vivo dei brani composti. In generale non ci sono ruoli fissi; durante la composizione tutti hanno usato ogni strumento a disposizione, mentre nei live, di fisso rimangono solo il chitarrista e il tastierista. Sulla base di chi ha più chiara la stesura del brano si decide un direttore delle sequenze e un direttore batterista.
Durante I vostri Live è impossibile non accorgersi dell’inusuale setup. Per quale motivo avete scelto di utilizzare un computer fisso piuttosto che un portatile? Rispettate sempre il vostro raidtek o siete aperti a modificarlo prima di una performance?

Abbiamo un fisso (che pesa pure un botto) perché siamo poveri! Un portatile sufficientemente potente per reggere il progetto costerebbe troppo.. Ma la verità è che alcuni di noi 1)hanno il feticismo per le macchine vecchie e rotte, 2)vaneggiano su fantomatici budget per rimetterle a posto e 3)alla fine con scotch e fascette le rianimano ad ogni occasione. Quindi, per ora, ce la caviamo così:

Korg Electribe rossa e blu, per l’esecuzione e la scrittura delle parti ritmiche.

Yamaha Motif xs6/es6, per tutte le parti di tastiera registrate e live.

Ableton live come interfaccia ed una Launch Pad per controllare le varie parti registrate.

Tutti gli altri suoni sono fatti con due sintetizzatori, l’Arp Odyssey e il DX7 Yamaha, le chitarre e i bassi sono suonati e registrati. Questo setup è quello che finora ha funzionato meglio.
Un dettaglio molto interessante dei vostri brani è il largo utilizzo di tempi dispari come 3/4 , 5/4 e ci è addirittura parso di sentire un 7/4 durante la vostra ultima performance a Macao. Come mai questa scelta?

Colpa di Area, Frank Zappa e Soft Machine. I tempi dispari esistono. Usiamoli.

Il vostro stile è molto originale e questo può spesso portare a pesanti critiche come a grandi risultati nella ricerca sonora. Quanto siete stati influenzati dal luogo dove avete iniziato? (Milano)

Questo progetto è nato da una birra sul naviglio. Abbiamo sempre vissuto la nostra musica in relazione con la nostra città, pur senza farci troppo influenzare dai gusti delle persone che la popolano. Il nostro suono esce semplicemente dall’incontro tra i nostri vissuti da musicisti a Milano e dalla voglia di esplorare nuovi orizzonti.

 

Quali sono I vostri principali obbiettivi per Wrong Maess in futuro? 

È da circa un anno che suoniamo insieme ed in questo tempo abbiamo composto quante tracce potevamo e suonato in più posti possibile (inclusi Macao, Leoncavallo, in Darsena, al Melloblocco 2017 e in generale in qualunque occasione ci si presentasse per far ascoltare a più gente possibile il nostro lavoro). I nostri obiettivi? Scrivere TANTA musica e possibilmente sempre meglio, suonarla in TANTI posti e farla ascoltare a TANTA gente.